Sai qual è la causa dei tradimenti il 99% delle volte? Te lo svelo qui…

R. arriva in studio, in preda alla disperazione, con gli occhi gonfi dalle lacrime e un fazzoletto di carta stropicciato e bagnato in mano.

È una ragazza intorno ai 35 anni, di bell’aspetto, ma vestita con le prime cose trovate dentro l’armadio.

Mi preoccupa vederla in quello stato.

Ma perché a te dovrebbe interessare la storia di R.?

Perché in queste righe ti svelerò la causa inconsapevole dietro il 99% dei tradimenti.

Sia che tu sia un traditore o una traditrice seriale, sia che ti sia capitato di essere tradita…ti sei mai chiesta:

  • Perché l’ho fatto?
  • Cosa c’è dietro?
  • Come mai mi comporto così?

A tutte queste domande ti risponderà la storia di R., quindi lascia che te la racconti…

Appena R. entra in studio, tutta sconvolta, le avvicino la scatola di Clinex che ho sul tavolino e le verso un bicchiere di acqua.

Volevo che sentisse che quello era lo spazio giusto

per potersi calmare e riordinare i pensieri.

Mi sorride timidamente, cerca di controllare i singhiozzi, un respirone e inizia a raccontarmi di lei.

R. si è lasciata con il suo fidanzato M. dopo dieci anni e svariati tradimenti – uno in particolare durato quasi 2 anni.

Infatti la relazione con P. – il suo amante – era diventata così forte che lui le aveva chiesto di sposarla…ma lei non aveva accettato.

E per di più, oltre a dare il due di picche all’amante, aveva lasciato anche M. il suo fidanzato storico.

Ora si sentiva in colpa, terribilmente in colpa, non riusciva a perdonare se stessa.

Temeva di aver perso l’occasione di mettere su una famiglia.

Secondo lei, nessuno l’avrebbe mai piu amata come avevano fatto P. e M.

Potevo capire il suo senso di colpa, eppure non me lo spiegavo del tutto…

Mi aveva parlato di questa storia raccontandomi di M. come un tipo violento: le aveva alzato le mani un paio di volte e la criticava spesso per essere un po’ distratta.

Era il caso di approfondire meglio.

Le chiesi di dirmi di più di quella che lei riteneva la storia d’amore più importante della sua vita.

Aveva conosciuto M. quando era molto piccola, al liceo.

Lui più grande di lei di una decina di anni, ma non importava a nessuno dei due. Anzi, all’inizio le sembrava bello stare insieme perché faceva cose da grandi. Lui si prendeva cura di lei, e lei sentiva di essere amata in modo incondizionato, tanto da chiedersi se meritasse così tanto amore.

M. sembrava il padre che le era mancato per tutta la vita. Si prendeva cura di lei.

Peccato che esattamente come faceva il suo vero padre alla fine diventava violento.

In più, dopo i primi tempi M. iniziò a chiedere a R. qualcosa in cambio delle sue attenzioni: voleva una fidanzata pronta a vivere la vita coniugale con una certa “serietà”, proiettata all’avere dei figli e alla cura della casa.

R. scappò all’università e conobbe P. – l’amante con cui ebbe quella storia leggera,

spensierata e divertente che ogni ventenne merita.

Ma quando anche P. le chiese di fermarsi e di perdere la leggerezza che rendeva il loro rapporto cosi speciale e magico, scappò di nuovo!

Mentre mi raccontava questi accadimenti mi diceva anche che tutto sommato si era salvata perché non voleva avere dei figli con un uomo violento  e mortificante come M…Ma neanche con uno senza spina dorsale come P.

Allo stesso tempo però voleva un compagno che la riempisse di rassicurazioni, di attenzioni e che si preoccupasse per lei.

Voleva un compagno per cui essere la sola e unica priorità.

Un compagno che le ricordasse quanto valeva e che fosse fiero di lei per i piccoli traguardi raggiunti.
Un uomo che la aspettasse sveglio quando tornava dalla cena con le amiche!

“Belle pretese”, pensai e tenni questo pensiero per me all’inizio. Avevo bisogno di capire meglio.

E nel frattempo le nostre sedute insieme continuavano finché…

…Dopo qualche mese conobbe A.

Passato un primo periodo di pseudo tranquillità, non appena le cose iniziarono a farsi serie ecco che subito si ripresentò il suo bisogno di scappare, di evadere, di tradire.

Questa volta però riuscì a non tradire il suo fidanzato: ci teneva e non voleva sentirsi più come si era sentita con M.

Mi disse che voleva però capire perché aveva la sensazione di voler scappare e tradire…

Era come se qualcosa non andasse in lei,

come se non fosse capace di impegnarsi realmente in una relazione.

E ci rimaneva sempre male quando percepiva che il suo lui non si prendeva cura di lei…

Quando le chiesi di spiegarmi meglio cosa intendeva e cosa si aspettava mi raccontò che vedeva il compagno della sua amica che:

  • prendeva sempre per mano la fidanzata,
  • andava a prenderla alla fine dei turni di lavoro,
  • la riempiva di attenzione e gesti romantici,
  • era sempre disponibile ad accompagnarla ovunque – anche quando usciva con le amiche.

Mi sembrava che R. volesse un padre, più che un partner.

Nelle sue storie d’amore ricercava quel padre assente – che quando era presente non le dava neanche un briciolo di amore sincero.

Questa volta le dissi il mio pensiero e mi rispose che avevo ragione, era esattamente così.

Però se ne era resa conto solo perché gliel’avevo detto io: una persona esterna e professionista.

Snocciolammo l’argomento durante tutte le sedute, ne parlammo a lungo e riflettemmo su ogni aspetto possibile…

Ma poi R. finalmente riuscì a comprendere

che NON poteva chiedere al suo partner di fargli da padre.

Questo cambiò tutto.

Riuscimmo a dare un senso al suo tradimento, riuscì a spiegarselo e a perdonarsi.

Di conseguenza cambiarono le sue richieste verso il partner.

Era riuscita a non tradire e scappare da A. e proprio questo fu il suo punto di ripartenza: si accorse come cambiare le sue richieste, come farlo nella pratica nella vita quotidiana di tutti i giorni – senza stravolgere le abitudini ma senza accontentarsi.

Adesso la loro storia procede in modo equilibrato e sereno e lei non sente più l’esigenza di tradire.

R. riesce a vedere il suo compagno come tale, senza proiettare i suoi bisogni in maniera infantile e capricciosa.

Riesce a prendersi cura di sé in modo autonomo, riesce a stare in piedi da sola, senza aver bisogno di una stampella – il suo partner.

Cosa ha a che fare questa storia con il tradimento?

Te lo spiego subito.

È questione di investimento, cioè di aspettative e di bisogni che richiedi all’altra persona.

Schematizando il processo la questione è piu o meno questa:

  1. Hai avuto un genitore (un padre o una madre) assente.
  2. Nella relazione intima con il tuo partner pretendi e ti aspetti che vengano riparate queste ferite – spesso è un meccanismo inconscio di cui non siamo mai consapevoli.
  3. Ti rendi conto che le tue 1000 relazioni finiscono nello stesso modo…e allora decidi di interrogarti e vieni in terapia.

Il tuo compagno non potrà mai essere quel genitore che non ti ha amato abbastanza e ne rimarrai sempre delusa: nessun gesto d’amore sarà mai abbastanza.

Il problema però è che se inconsciamente il tuo investimento sentimentale

è quello di un figlio verso il proprio genitore,

la sessualità diventa una dimensione che non può più entrare nella relazione d’amore.

L’amore per un genitore e la sessualità sono due cose che non possono mai andare insieme e senza neanche rendertene conto sarai portata a giocare questo aspetto fuori dalla relazione tradendo.

Viene fuori che hai un partner che vivi come se fosse un genitore, che ami come se fosse tuo padre o tua madre e vai alla ricerca di un partner sessuale da un’altra parte.

Le due cose rimarranno sempre separate e finisce che ti senti sempre sbagliata, in colpa, mai completa.

Questa è la vera causa del tradimento nel 99% dei casi.

Ma se vuoi:

  • smettere di ricercare amore negli altri che poi non te ne danno mai quanto ti aspetti,
  • evitare di scappare dalla felicità e dalla vita di coppia che vorresti solo perché hai paura dell’impegno,
  • capire come amarti anche nei giorni in cui il tuo partner non ti dona attenzioni…

Sappi che imparerai tutto questo all’interno della terapia e l’amore per l’altro sarà un effetto collaterale.

Quando ti sentirai pronta a fare questo passaggio non sarai sola ma ne parleremo insieme.

Scrivimi all’indirizzo email docgiuliafloris@gmail.com o contattami telefonicamente al +39 3471492945.  

La prima seduta è gratuita. Ci organizzeremo come preferisci in base alle disponibilità e potremo sentirci anche tramite Skype.

Giulia Floris

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