QUAL È LO SCOPO DELLA PSICOTERAPIA? SCOPRILO CON UN “TERZO OCCHIO” INTERNO

Se hai letto il mio post di qualche giorno fa, sai che sto mantenendo la mia promessa.

La promessa di parlarti di quello che succede in una seduta di psicoterapia.

Il modo più immediato, mi sembra parlarti di un’esperienza che ho avuto con una paziente…

Voglio farti il suo caso perché la psicoterapia ha aiutato lei come persona, ma anche il suo rapporto con gli altri.

Nello specifico, dopo aver risolto alcune sue grandi domande, abbiamo trovato una strada che la aiutasse a vivere le sue relazioni di coppia.

Per questo, lascia che ti parli di lei…

Lucia era in terapia da un annetto e in questo tempo aveva superato numerose sfide che le avevano consentito di avere più fiducia in se stessa.

Alla fine dell’articolo, avrai capito in che modo la psicoterapia ha fatto la differenza per la sua vita, ma questo è stato un percorso durato mesi…

Pima di lasciarti immaginare i risultati che potresti ottenere tu stesso, ti racconterò la storia di Lucia…

Tutto sommato per lei era un periodo abbastanza positivo. 

Si era finalmente trasferita dalla provincia alla città e aveva affittato un appartamento tutto suo dove poteva stare tranquilla con il suo cane. 

È stato un grande passo per lei, vissuto ìcon non poche difficoltà sia di carattere pratico che emotivo. 

Ma ora stava benissimo: era riuscita ad avere uno spazio tutto suo in una città molto dinamica come Milano. 

I suoi sogni sembravano proprio assumere una forma concreta.

L’obiettivo di Lucia era mettersi in proprio e aprire una boutique di abiti disegnati e cuciti da lei. 

Così aveva costituito una piccola società con una sua amica. 

Lei creava gli abiti e la sua amica Maria si occupava di marketing. 

Abbiamo passato molte sedute a parlare di cosa significasse per lei percorrere una strada che sentiva realmente sua, nonostante il peso delle preoccupazioni che sentiva di dare a sua madre…  

La mamma vedeva per lei un impiego a tempo indeterminato – la laurea in giurisprudenza era pesata cara!

Non fu semplice per Lucia rimanere fedele a se stessa per inseguire il suo sogno.


Per di più perché le spese non mancavano!

In quel periodo stava anche acquistando una macchina così da potersi spostare più liberamente e andare a trovare la sua famiglia evitando i mezzi pubblici.

Dal mio punto di vista Lucia aveva fatto dei grandi passi rispetto a quando l’avevo incontrata per la prima volta.

All’inizio era piena di dubbi, di insicurezze su se stessa, sui suoi desideri e i suoi bisogni. 

Ora mi sembrava padrona della sua vita. 

Era riuscita ad avere chiari i suoi obiettivi e anche a raggiungerli egregiamente. 

Eppure… lei non riusciva a vedersi e a sentirsi pienamente realizzata.

Continuava a dirmi che sentiva comunque un vuoto dentro di lei… non riusciva neanche a riconoscere davvero i suoi progressi perché le mancava qualcuno con cui condividerli.

Lucia pativa molto il fatto di non avere un compagno, eppure frequentava dei ragazzi.

È una bella ragazza e di fatto non aveva nessun problema o limite nel conoscere delle persone nuove. 

Tuttavia sembrava che nessuno andasse bene…

Mi raccontava che provava un costante senso di noia e di apatia.  

Non se lo spiegava perché i ragazzi che incontrava, sulla carta sembravano proprio essere perfetti. 

Dei ragazzi a modo, educati, carini, vestiti sempre bene, ordinati e profumati. 

Erano anche sempre molto gentili con lei la riportavano a casa in macchina, si offrivano di pagarle le cene e molti di loro le facevano dei regali molto graditi e alcuni anche tanto costosi. 

A volte si sentiva anche in imbarazzo perchè riconosceva il bel gesto, ma era come se in fondo non gliene fregasse niente. 

Niente la scalfiva… 

In realtà un incontro c’era stato.

Qualche mese prima di trasferirsi, aveva incontrato un ragazzo.

Un giovanotto di bell’aspetto, più giovane di lei che non aveva niente in comune con gli uomini che le capitava di incontrare solitamente (quelli che sarebbero piaciuti sicuramente alla mamma per intenderci!).


Alessandro le aveva fatto perdere la testa e questa cosa la angosciava profondamente.  

Ma mi raccontava che di fianco a lui si sentiva bella e più sicura di se…

Sognava di andare a vivere insieme a lui e di costruirci una famiglia tutta sua. 

Sarebbe stato bellissimo ma non era per niente una cosa fattibile. 

Lui era più giovane di lei e sembrava egoista e arrogante con gli altri. 

Eppure aveva un ascendente fortissimo su di lei.  

Mentre me lo raccontava pensavo che era un desiderio maturo per la sua età e mi sembrava un progresso anche questo… come se ora quasi non avesse più paura di legarsi ad una persona. 

Però restava solo un mio pensiero… 

Lei piangeva e continuava razionalmente a elencarmi tutta una serie di motivi per cui lui non andava bene:

  • era più giovane di lei 
  • non aveva le sue stesse ambizioni imprenditoriale 
  • non aveva una posizione economica rispettabile 
  • non le avrebbe potuto garantire un certo stile di vita

Gli altri, i classici fidanzati che mamma avrebbe approvato, non avevano tutti questi “difetti”.

E allora come mai provava un continuo senso di noia con questi “ragazzi ideali”?

Si annoiava così tanto con queste persone che dopo un po’ non riusciva neanche a stare attenta nei discorsi.

Intuii che mi mancava un tassello… 

Avevo l’impressione che fosse proprio lei a non concedersi una relazione giusta, in cui poter investire, in cui mettersi in gioco e in cui potersi esprimere. 

Io la racconto come se fosse un solo episodio però queste righe sono il riassunto del riassunto di mesi e mesi di terapia.

Mi chiedevo perché per lei fosse cosi difficile potersi anche solo pensare in una relazione stabile e matura…

Sicuramente doveva fare i conti son il suo ideale di relazione e anche con le paure legate alla separazione dei suoi genitori.

Poi ad un certo punto tutto è diventato più chiaro, in lei in primis e attraverso lei anche in me… 

Anche nella mia vita devo dire… e per questo l’ho ringraziata! 

Quel pomeriggio mi raccontò di essere molto molto preoccupata perché si era resa conto che sua mamma aveva solo lei, sua sorella era più piccola, viveva all’estero e non aveva intenzione di tornare.

Non aveva neanche in mente che le cose a casa fossero piuttosto difficili. 

La mamma si sentiva spesso molto sola. 

Dopo la separazione non si era mai più risposata e per crescere le figlie non si era mai concessa di rifarsi una vita 

Lucia dal canto suo si era presa tutta la responsabilità di stare accanto alla mamma. 

La descrive come una donna molto forte, che si è fatta in 4 per permettere loro di studiare e di fare esperienze formative che potessero assicurare loro un lavoro ben pagato. 

Lucia sentiva moltissimo il peso di dover prendersi cura della madre e mi disse esplicitamente che questo la preoccupava.

In un certo senso la faceva anche sentire in colpa quando si accorgeva di non star prendendosi cura di sua madre come avrebbe dovuto o come lei chiedeva.

Mi chiedevo se questo potesse centrare con il fatto che non riusciva a vedere possibile nessuna relazione con nessuno! 

Glielo esplicitai apertamente… 

Ci si aprii un mondo:

mi disse che costruirsi una famiglia con qualcun altro era troppo rischioso perché aveva paura di abbandonare sua mamma.

Come avrebbe potuto dire a sua mamma che avrebbe passato il pranzo di natale con degli ipotetici suoceri?

E se poi sua madre non fosse andata d’accordo con la famiglia del suo fidanzato? 

Era impensabile fare una cosa del genere… le provocava un senso di angoscia così forte che piuttosto preferiva vivere da sola con il suo cane e i suoi libri. 

Adesso era chiaro.

Non poteva pensarsi in una relazione matura perché credeva che questa avrebbe distrutto il legame con sua mamma.

Non era la realtà nuda e cruda…

Ma l’interpretazione e la credenza di Lucia.

Era una convinzione che guidava la sua vita e il suo muoversi nel mondo e nelle relazioni. 

Per Lucia il mondo era così.

Avere una relazione significava abbandonare sua madre.

Non poteva averla perché il prezzo che avrebbe pagato sarebbe stato troppo alto: rischiava di perdere l’amore di sua madre.

Quell’amore puro e incondizionato che solo un genitore riesce a dare a dare. 

Come poteva scegliere di perdere la certezza dell’amore di sua madre per qualcosa di incerto che sarebbe potuto finire?

Lucia mi disse anche che si sentiva molto in colpa, una figlia ingrata a dire queste cose che giudicava cattive nei confronti di sua madre però mi disse anche che si sentiva più leggera… 

Le dissi che capivo… 

E lo capivo veramente perché forse con qualche sfumatura diversa anche io sentivo il peso di essere la figlia maggiore che si deve prendere cura dei propri genitori.

E le dissi che se per lei avere una relazione significava ferire così profondamente la propria madre, era comprensibile che fosse particolarmente difficile potersi pensare all’interno di una relazione…

Mi rispose che raccontarmi questa cosa comunque la stava facendo sentire un po’ tranquilla.

Era un grandissimo segreto che si portava dentro da molto, moltissimo tempo…

Ora che stava esprimendo il suo pensiero, era come se si fosse accesa una speranza… una speranza che le cose possano essere diverse 

Con Lucia, durante la terapia, si è aperto uno spazio pensabile su qualcosa che prima era impensabile…

La psicoterapia è creare spazi pensabili dove l’impossibile, diventa possibile e la legge assoluta diventa relativa

Ora forse può iniziare a pensare che da qualche parte possa esserci la possibilità che lei riesca a concedersi una relazione in cui costruire una sua famiglia… 

Non è detto che lo scenario che le si prospetta davanti sia per forza cosi catastrofico. 

Può iniziare a pensare che anche per lei le cose siano diverso, che può avere ciò che vuole.

Questo è un esempio di terapia individuale che si collega alla relazione di coppia…

Lucia ha 30 anni e ha passato la sua vita, dall’età di 11 anni, a pensare che esiste la relazione perfetta.

Si è ritrova a cercare l’amore perfetto perennemente insoddisfatta…

Ora si è aperto uno spazio che prima non esisteva in cui può pensarsi diversa… 

Quindi quanto ti sembra di non riuscir a trovare mai la persona giusta per te, c’è qualcosa che puoi fare!

Il primo modo è partire da te. 

Cioè capire quali sono le leggi che ti stanno guidando nel mondo… 

Come possiamo fare per trovare la persona giusta per noi?

Partiamo da presupposto che non esiste la persona giusta.

Noi non siamo giusti o sbagliati… come pretendiamo di trovare qualcuno che lo sia?

Che responsabilità gli stiamo dando? 

Noi siamo responsabili di noi stessi e quello che possiamo fare è: 

  • chiediamoci come mai nessuno fa al caso nostro 
  • perchè non vogliamo fermarci con quella persona? cosa ci trattiene? 
  • quali sono le regole profonde le leggi assolute che non ci fanno guardare le cose da un’altra prospettiva? 
  • se quella persona mi fa stare bene perchè non riesco a legarmi? 

A queste domande potrai rispondere anche da solo…

Ma sei sicuro di non avere dentro di te un segreto scottante 

che ti evita di vivere la vita che vuoi?

Con la psicoterapia e come ha fatto Lucia, potresti scoprirlo.

Potresti vivere la tua vita:

  • circondato da più amore,
  • essendo più soddisfatto di te stesso,
  • relazionandoti senza paura con l’altro,
  • e realizzando tutto quello che ti è venuto in mente mentre leggevi questo articolo…

Sappi che la tua speranza può accendersi in qualsiasi momento, quindi fammi sapere che ne pensi e contattami al 347 149 29 45 o scrivici all’indirizzo email docgiuliafloris@gmail.com

Giulia Floris

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